Come ho più volte ricordato, il reflusso gastroesofageo è uno dei disturbi più diffusi. Il bruciore in gola, l’acidità, il dolore al petto e persino la tosse possono segnalare questa patologia dovuta alla risalita dell’acido dallo stomaco verso l’esofago.
La correlazione tra reflusso e determinate abitudini di vita è tanto nota quanto stretta. Alcuni comportamenti possono indurre il reflusso o aggravarne i sintomi. Il sovrappeso e l’obesità, per esempio, possono favorire il reflusso, così come l’assunzione di cibi molto grassi, di cioccolato, di bevande contenenti caffeina e di cibi acidi come il pomodoro.
Meno nota è la correlazione tra il reflusso e dell’attività fisica.
Inutile dire che mantenere il corpo in esercizio è fondamentale per la salute di tutti, a tutte le età. I suoi benefici sono molteplici e coinvolgono anche l’apparato gastrointestinale. Ma in alcuni casi, l’attività fisica, se condotta in maniera inappropriata, può avere un effetto negativo in chi soffre di reflusso gastro-esofageo.
Diversi studi scientifici condotti su pazienti affetti da reflusso e pubblicati su prestigiose riviste internazionali (Gut 2004, Clinical Journal of Sport Medicine 2009 e World Journal of Gastroenterology 2012) documentano come lo sport può essere sia un alleato sia un fattore scatenante.
È noto che il reflusso gastro-esofageo durante l’attività fisica è causato da un aumento della pressione intraddominale, da un’alterazione della motilità esofagea (ridotta clearance esofagea, cioè della capacità dell’esofago di liberarsi dell’acido risalito dallo stomaco) e da un aumento dei rilasciamenti inappropriati dello sfintere esofageo inferiore che predispongono al reflusso. Alcuni esercizi, come il sollevamento pesi, e in minor misura la corsa, possono intervenire su questi meccanismi e peggiorare i sintomi nei pazienti affetti da reflusso, mentre una ginnastica aerobica è generalmente ben tollerata.
Anche quando fare sport ha la sua importanza. Fare attività fisica subito dopo mangiato è sicuramente un fattore di rischio, soprattutto dopo pasti eccessivamente ricchi in carboidrati. Il consiglio è quindi quello di non fare attività fisica subito dopo mangiato, cioè di non allenarsi a stomaco pieno e di non assumere pasti troppo abbondanti nelle tre, quattro ore precedenti.