Che cosa è la colonscopia
La colonscopia è un esame strumentale che consente di esplorare l’interno del colon (o “grosso intestino”) e, se necessario, anche l’ultimo tratto del “piccolo intestino (o ileo)”, per mezzo di un endoscopio (“colonscopio”). Il colon è l’ultimo tratto del canale alimentare. Il colon inizia dall’intestino cieco (sede dell’appendice) e termina con il retto e l’ano. La colonscopia consente di diagnosticare in modo preciso le malattie del colon e del retto e nello stesso tempo di rimuovere ambulatorialmente (o con breve ricovero) i polipi con rischi inferiori rispetto alla terapia chirurgica.

Come si esegue una colonscopia
Il colonscopio è costituito da un lungo tubo, sottile, flessibile del diametro di circa 1 cm dotato di una piccola telecamera in punta che consente di vedere perfettamente l’interno del viscere e che trasmette le immagini su un monitor. Il colon viene lievemente insufflato di aria per permetterne una più accurata visione; l’aria verrà asprata prima dColonscopia | polipectomia | preparazione | biopsie | Napoliel termine dell’esame. Se ritenuto necessario dal medico-operatore, durante l’esame potranno essere eseguiti, con delle piccole pinze, dei prelievi di mucosa (biopsie), che saranno inviati al laboratorio per essere analizzati al microscopio (esame istologico). Nel corso dell’esame è possibile, inoltre, effettuare dei veri e propri interventi di chirurgia come, per esempio, l’asportazione di polipi o il trattamento di lesioni sanguinanti. La colonscopia, pur essendo considerata l’indagine di scelta per l’esplorazione del colon, non è un esame infallibile per cui anche in mani esperte polipi di piccole dimensioni possono non essere visti con una percentuale che varia dallo 0 allo 10% circa e in casi molto rari possono non essere visti anche tumori maligni.
 Per l’esecuzione dell’esame, Dopo aver tolto occhiali e/o eventuale protesi dentaria mobile, verrà fatta sdraiare su di un lettino, sul fianco sinistro, verranno posizionati gli elettrodi ed il bracciale della pressione per il monitoraggio dei parametri vitali.

Colonscopia: con o senza sedazione?
Sebbene in molti centri l’esame viene eseguito senza sedazione, noi siamo soliti consigliarla “caldamente”. La sedazione permette quasi sempre un esame più accurato, senza alcun fastidio per il paziente e di durata più breve. Inoltre, si evitano quesi disagi psicologici e legati al “legittimo pudore”. È opportuno venire accompagnati ed evitare di guidare nelle ore immediatamente successive. Con l’esame condotto in sedazione, per l’effetto del farmaco, il paziente potrà non ricordere quanto avvenuto durante la procedura. Qualora il paziente volesse eseguire l’indagine senza sedazione, poiché il colon non è un organo rettilineo, ma presenta numerose curve, è possibile che in qualche momento dell’esame il paziente avverta una sensazione dolorosa all’addome, che cessa rapidamente con il semplice arretramento dello strumento. Una sensazione di fastidio o di tensione addominale può essere avvertita anche alla fine dell’esame ed è legata solitamente all’aria rimasta nell’intestino. Tali disturbi sono più frequenti in pazienti con intestino particolarmente lungo e tortuoso, o con aderenze conseguenti a precedenti interventi chirurgici sull’ addome. I sintomi, comunque, regrediscono poco dopo l’esame.

La preparazione intestinale per la colonscopia
Importante per una buona riuscita della tecnica, la preparazione intestinale è indispensabile per ogni procedura operativa che altrimenti diviene potenzialmente pericolosa e sempre più complessa.

 Esistono varie preparati medicinali per effettuare una corretta preparazione intestinale per colonscopia. Ogni operatore ha in genere quelle preferite.

La colonscopia nei pazienti “a rischio”
In casi particolari (es. pazienti portatori di protesi valvolari cardiache) può essere prescritta una profilassi antibiotica. E’ importante, inoltre, segnalare alla prenotazione dell’esame una eventuale terapia anticoagulante o antiaggregante in atto perchè controindicherebbe l’esecuzione di biopsie o di altre manovre operative che potrebbero comportare  sanguinamento. In tale caso il Medico vi consiglierà come comportarvi.

La colonscopia e lo screening del cancro del retto
E’ stato dimostrato che la maggior parte dei tumori del colon origina dai polipi. La Colonscopia consente di vedere se vi sono polipi o tumori nell’ intestino, prima che provochino disturbi. I tumori diagnosticati in fase precoce sono più facilmente curabili, ma, soprattutto, eliminando i polipi è possibile interrompere la loro evoluzione verso un tumore invasivo. L’esame endoscopico può, dunque, assumere anche significato terapeutico nel momento in cui si effetui l’asportazione dei polipi (polipectomia).

Polipectomia endoscopica in corso di colonscopia
La rimozione dei polipi (polipectomia) è necessaria per evitare i rischi connessi alla loro crescita: emorragia, ostruzione intestinale, trasformazione maligna.

La polipectomia avviene con un particolare bisturi elettrico a forma di cappio che elimina la formazione bruciandone la base. Il polipo viene poi recuperato ed inviato per esame istologico.

 L’alternativa terapeutica alla polipectomia endoscopica è rappresentata dall’intervento chirurgico di resezione del tratto di colon con la presenza del polipo. L’alternativa chirurgica comporta, però, una più lunga degenza ed una maggiore incidenza di complicanze e pertanto costituisce una seconda scelta nel caso sia impossibile l’intervento endoscopico.

Colonscopia, clima opaco  e colonscopia virtuale
L’alternativa diagnostica alla colonscopia è rappresentata dal clisma opaco a doppio contrasto o dalla colonscopia virtuale. Tali indagini alternative, però, non sempre chiariscono tutti i dubbi e spesso devono essere integrati da una successiva colonscopia sia per la conferma di un dubbio diagnostico sia per l’eventuale necessità di eseguire prelievi bioptici (o interventi più complessi) su lesioni certe.


Rischi e complicanze della colonscopia
La colonscopia diagnostica è una procedura sicura. Solo eccezionalmente si possono verificare alcune complicanze quali la perforazione (0,1-0,3% ), l’emorragia (0,1-0,5%), problemi cardiorespiratori (0,4%) o altre complicanze non prevedibili a carico di organi diversi dal tubo digerente. Solitamente tali complicanze sono legate alla presenza di patologie associate. In caso di colonscopia terapeutica, come nell’asportazione dei polipi, l’incidenza delle complicanze è superiore. L’emorragia si verifica nello 0,6-3% dei casi e la perforazione nello 0,3-2% . Oltre a queste più comuni, sono segnalate numerose altre complicanze, più o meno gravi, assolutamente non prevedibili anche a carico di organi diversi dal tubo digerente legate, usualmente, a particolari condizioni del paziente.
Per quanto riguarda la possibilità di trasmissione di infezioni (da batteri, virus, funghi), questo rischio è del tutto trascurabile in quanto lo strumento viene prima decontaminato e poi sottoposto ad un ciclo di riprocessazione con macchine lavastrumenti automatiche che garantiscono l’avvenuta sterilizzazione dello strumento. Tutti gli accessori utilizzati (pinze per biopsia, anse per polipectomia, aghi per iniezione ecc.) o sono monouso oppure vengono sterilizzati (come gli strumenti usati in sala operatoria).

Colonscopia e complicanze specifiche
Le complicanze più frequenti, come sopra riportato, sono l’emorragia e la perforazione. L’emorragia in genere si autolimita o si arresta con mezzi endoscopici; a volte però può rendersi necessario il ricovero ospedaliero per osservazione; mentre raramente richiede l’intervento chirurgico. La perforazione è la complicanza più grave e generalmente è richiesto l’intervento chirurgico per la sua correzione. In modo del tutto eccezionale, tali complicanze potrebbero risultare gravi per la vita.

La colonscopia è un esame strumentale che consente di esplorare l’interno del colon (o “grosso intestino”) e, se necessario, anche l’ultimo tratto del “piccolo intestino (o ileo)”, per mezzo di un endoscopio (“colonscopio”). Il colon è l’ultimo tratto del canale alimentare. Il colon inizia dall’intestino cieco (sede dell’appendice) e termina con il retto e l’ano. La colonscopia consente di diagnosticare in modo preciso le malattie del colon e del retto e nello stesso tempo di rimuovere ambulatorialmente (o con breve ricovero) i polipi con rischi inferiori rispetto alla terapia chirurgica.

Come si esegue una colonscopia
Il colonscopio è costituito da un lungo tubo, sottile, flessibile del diametro di circa 1 cm dotato di una piccola telecamera in punta che consente di vedere perfettamente l’interno del viscere e che trasmette le immagini su un monitor. Il colon viene lievemente insufflato di aria per permetterne una più accurata visione; l’aria verrà asprata prima dColonscopia | polipectomia | preparazione | biopsie | Napoliel termine dell’esame. Se ritenuto necessario dal medico-operatore, durante l’esame potranno essere eseguiti, con delle piccole pinze, dei prelievi di mucosa (biopsie), che saranno inviati al laboratorio per essere analizzati al microscopio (esame istologico). Nel corso dell’esame è possibile, inoltre, effettuare dei veri e propri interventi di chirurgia come, per esempio, l’asportazione di polipi o il trattamento di lesioni sanguinanti. La colonscopia, pur essendo considerata l’indagine di scelta per l’esplorazione del colon, non è un esame infallibile per cui anche in mani esperte polipi di piccole dimensioni possono non essere visti con una percentuale che varia dallo 0 allo 10% circa e in casi molto rari possono non essere visti anche tumori maligni.
 Per l’esecuzione dell’esame, Dopo aver tolto occhiali e/o eventuale protesi dentaria mobile, verrà fatta sdraiare su di un lettino, sul fianco sinistro, verranno posizionati gli elettrodi ed il bracciale della pressione per il monitoraggio dei parametri vitali.

Colonscopia: con o senza sedazione?
Sebbene in molti centri l’esame viene eseguito senza sedazione, noi siamo soliti consigliarla “caldamente”. La sedazione permette quasi sempre un esame più accurato, senza alcun fastidio per il paziente e di durata più breve. Inoltre, si evitano quesi disagi psicologici e legati al “legittimo pudore”. È opportuno venire accompagnati ed evitare di guidare nelle ore immediatamente successive. Con l’esame condotto in sedazione, per l’effetto del farmaco, il paziente potrà non ricordere quanto avvenuto durante la procedura. Qualora il paziente volesse eseguire l’indagine senza sedazione, poiché il colon non è un organo rettilineo, ma presenta numerose curve, è possibile che in qualche momento dell’esame il paziente avverta una sensazione dolorosa all’addome, che cessa rapidamente con il semplice arretramento dello strumento. Una sensazione di fastidio o di tensione addominale può essere avvertita anche alla fine dell’esame ed è legata solitamente all’aria rimasta nell’intestino. Tali disturbi sono più frequenti in pazienti con intestino particolarmente lungo e tortuoso, o con aderenze conseguenti a precedenti interventi chirurgici sull’ addome. I sintomi, comunque, regrediscono poco dopo l’esame.

La preparazione intestinale per la colonscopia
Importante per una buona riuscita della tecnica, la preparazione intestinale è indispensabile per ogni procedura operativa che altrimenti diviene potenzialmente pericolosa e sempre più complessa.

 Esistono varie preparati medicinali per effettuare una corretta preparazione intestinale per colonscopia. Ogni operatore ha in genere quelle preferite.

La colonscopia nei pazienti “a rischio”
In casi particolari (es. pazienti portatori di protesi valvolari cardiache) può essere prescritta una profilassi antibiotica. E’ importante, inoltre, segnalare alla prenotazione dell’esame una eventuale terapia anticoagulante o antiaggregante in atto perchè controindicherebbe l’esecuzione di biopsie o di altre manovre operative che potrebbero comportare  sanguinamento. In tale caso il Medico vi consiglierà come comportarvi.

La colonscopia e lo screening del cancro del retto
E’ stato dimostrato che la maggior parte dei tumori del colon origina dai polipi. La Colonscopia consente di vedere se vi sono polipi o tumori nell’ intestino, prima che provochino disturbi. I tumori diagnosticati in fase precoce sono più facilmente curabili, ma, soprattutto, eliminando i polipi è possibile interrompere la loro evoluzione verso un tumore invasivo. L’esame endoscopico può, dunque, assumere anche significato terapeutico nel momento in cui si effetui l’asportazione dei polipi (polipectomia).

Polipectomia endoscopica in corso di colonscopia
La rimozione dei polipi (polipectomia) è necessaria per evitare i rischi connessi alla loro crescita: emorragia, ostruzione intestinale, trasformazione maligna.

La polipectomia avviene con un particolare bisturi elettrico a forma di cappio che elimina la formazione bruciandone la base. Il polipo viene poi recuperato ed inviato per esame istologico.

 L’alternativa terapeutica alla polipectomia endoscopica è rappresentata dall’intervento chirurgico di resezione del tratto di colon con la presenza del polipo. L’alternativa chirurgica comporta, però, una più lunga degenza ed una maggiore incidenza di complicanze e pertanto costituisce una seconda scelta nel caso sia impossibile l’intervento endoscopico.

Colonscopia, clima opaco  e colonscopia virtuale
L’alternativa diagnostica alla colonscopia è rappresentata dal clisma opaco a doppio contrasto o dalla colonscopia virtuale. Tali indagini alternative, però, non sempre chiariscono tutti i dubbi e spesso devono essere integrati da una successiva colonscopia sia per la conferma di un dubbio diagnostico sia per l’eventuale necessità di eseguire prelievi bioptici (o interventi più complessi) su lesioni certe.


Rischi e complicanze della colonscopia
La colonscopia diagnostica è una procedura sicura. Solo eccezionalmente si possono verificare alcune complicanze quali la perforazione (0,1-0,3% ), l’emorragia (0,1-0,5%), problemi cardiorespiratori (0,4%) o altre complicanze non prevedibili a carico di organi diversi dal tubo digerente. Solitamente tali complicanze sono legate alla presenza di patologie associate. In caso di colonscopia terapeutica, come nell’asportazione dei polipi, l’incidenza delle complicanze è superiore. L’emorragia si verifica nello 0,6-3% dei casi e la perforazione nello 0,3-2% . Oltre a queste più comuni, sono segnalate numerose altre complicanze, più o meno gravi, assolutamente non prevedibili anche a carico di organi diversi dal tubo digerente legate, usualmente, a particolari condizioni del paziente.
Per quanto riguarda la possibilità di trasmissione di infezioni (da batteri, virus, funghi), questo rischio è del tutto trascurabile in quanto lo strumento viene prima decontaminato e poi sottoposto ad un ciclo di riprocessazione con macchine lavastrumenti automatiche che garantiscono l’avvenuta sterilizzazione dello strumento. Tutti gli accessori utilizzati (pinze per biopsia, anse per polipectomia, aghi per iniezione ecc.) o sono monouso oppure vengono sterilizzati (come gli strumenti usati in sala operatoria).

Colonscopia e complicanze specifiche
Le complicanze più frequenti, come sopra riportato, sono l’emorragia e la perforazione. L’emorragia in genere si autolimita o si arresta con mezzi endoscopici; a volte però può rendersi necessario il ricovero ospedaliero per osservazione; mentre raramente richiede l’intervento chirurgico. La perforazione è la complicanza più grave e generalmente è richiesto l’intervento chirurgico per la sua correzione. In modo del tutto eccezionale, tali complicanze potrebbero risultare gravi per la vita.